Descrizione
Nel XVIII secolo c'era una marginetta denominata del Piastraio perchè vicina a cave dove si ricavavano piastre per coprire i tetti delle case di montagna. Era tenuta in grande venerazione evi accudiva per la pulizia e manutenzione una pia vedova ottantenne, Bartolomea Bertocchi. Nel 1772, essendo l'immagine della Madonna alquanto deteriorata, la Bertocchi ne fece pitturare un'altra a Guglielmo Tommasi. È quella che oggi si vede nel Santuario e il suo titolo è “Madonna del Bell'amore” con il Bambino e un ostensorio con l'Ostia Santa; a sinistra in adorazione, gli evangelisti S. Matteo e S. Luca. Tale fu l'adesione ai pellegrinaggi del popolo versiliese, anche dalle province limitrofe, che don Giovanni Salvatori di Terrinca decise di costruire una chiesa sul luogo dell'antica cappelletta. Don Costantino Apolloni si accinse a realizzarla unitamente agli abitanti di Stazzemaa che facevano a gara per prestare la loro opera. Il Santuario venne ultimato nel 1821,
raccogliendo testimonianze di eventi prodigiosi al limite del miracolo. Dopo la seconda guerra mondiale il santuario ha però subito un lento declino.