Descrizione
POSIZIONE GEOGRAFICA
Il paese, circondato da castagneti secolari, è aggrappato alle pendici del monte Matanna in prossimità del “colle della Castellina”, che lo sovrasta e dal quale si possono osservare fra le più belle e suggestive immagini delle Alpi Apuane e dei paesi dello stazzemese.
STORIA
Il toponimo proviene dal gentilizio latino Pomidius-Pumidius-Pometius. Insieme con Farnocchia costituiva una frazione dipendente dei Signori di Corvaia e Vallecchia nel XII° secolo. Comunello irrequieto, fu spesso implicato in contrasti di confine con Casoli, Stazzema e Farnocchia.
All'inizio del XIV° secolo passò sotto il diretto controllo della Repubblica di Lucca, per poi finire sotto il dominio del Granducato di Firenze nel corso del XVI° secolo (verificare). In quei secoli la popolazione, oltre alla coltivazione del castagno e della biada, traeva gran parte della sussistenza dalle cave dei minerali e dalla produzione di forbici e coltelli in acciaio. Nel corso del XVIII° secolo cresce l'attività produttiva: nel 1750 erano presenti 24 telai per la lavorazione di lana, canapa e seta, 3 botteghe d'arte del ferro, 3 costruttori edili, un calzolaio e un falegname. La popolazione traeva gran parte del suo reddito anche dalle cave. Con le attività produttive migliorarono anche le infrastrutture: verso il 1775, lungo la mulattiera per Stazzema, si costruì un solido ponte a volta, che permise agli abitanti di non guadare più il fiume a piedi nudi.
Nel corso del XIX° secolo erano sempre in piena attività 3 fabbricanti di “forbici e coltelli” e una cava di lavagna. Nel 1891 sorse la Società Filarmonica “Il Matanna” sotto la direzione dell'Arciprete Michele Milani. Nel 1911 venne approvato il nuovo statuto che istituiva una scuola di musica per la formazione di allievi. La società si è sciolta nel 1977 per mancanza di un numero minimo di musicanti. Risale al 1980 la richiesta di costruire la strada San Rocchino-Alto Matanna, ritenuta opera di estrema importanza sia per la valorizzazione del patrimonio silvo-pastorale che del turismo, nonché per il collegamento con la frazione di Palagnana, completamente isolata dal resto del comune. Ancora oggi l’economia di Pomezzana mantiene un carattere prevalentemente artigianale di antichissima tradizione, soprattutto nel settore della lavorazione del ferro per la produzione di attrezzi agricoli: infatti vanta una produzione di utensili d'acciaio per la scultura del marmo, le cosiddette “raspe”, nota anche all'estero.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- VV. Abitare la memoria: Turismo in Alta Versilia, Comunità Montana Alta Versilia, 2007
- Baracchini, Clara e Russo, Severina (a cura di) Arte Sacra nella Versilia Medicea, Firenze, S.P.E.S., 1995
- Bianchi, Nino Alta Versilia
- Giannelli, Giorgio Almanacco Versiliese, Edizioni Versilia Oggi, 2001-2008, voll. 1-3 (vedi voci “Chiese e oratori”, “Pomezzana”)
- Gierut Lodovico (a cura di), Monumenti e Lapidi in Versilia in memoria dei Caduti di tutte le guerre, Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in guerra – Comitato provinciale di Lucca, 2001
- Salvatori, Giulio Gli Ultimi Ferrieri, Edizioni Graficatre Versilia, 1988