Descrizione
Su questa chiesa non si hanno notizie certe prima del 4 maggio 1638, data in cui venne effettuata una visita pastorale nella comunità parrocchiale di Pruno. Nella relazione relativa a tale visita si attesta che la Comunità, composta da 600 anime, era divisa in quattro “vicinanze”, ovvero Pruno, Volegno, Cardoso e Malinventre. Vi si trovano, inoltre, notizie relative proprio all'oratorio di Cardoso, da poco costruito sotto l'invocazione di Santa Maria Assunta. L'oratorio è definito “decente” e presenta una sola porta sormontata da un rosone e quattro finestre, due delle quali poste ad occidente nella parte superiore e le altre due nella parte inferiore della facciata, vicino alla porta, munite di inferiate. Vi si celebrava nelle singole festività e la celebrante venivano conferite le elemosine del “Camerario” deputato alla comunità di Cardoso.
Nell'edifico sacro è ricordata anche l'alluvione del 1996, sia da da una scultura di Mario Salvatori, sia da una lapide con i nomi delle Vittime, collocata e benedetta ad un anno dall'evento dall'Arcivescovo di Pisa Mons. Alessandro Plotti alla presenza di Don Danilo D'Angiolo.
Infine, vicino alla chiesa si può ammirare il monumento in memoria ai caduti di Cardoso, rappresentato da una statua raffigurante la “Vittoria alata” avente simboli guerreggianti – spade – in marmo, collocata all'apice d'una colonna. L'opera risulta antecedente alla prima guerra mondiale, ma adibita a monumento nel 1922. Le lapidi poste alla base contengono, oltre la scritta Ex combattenti e popolo ai loro Caduti 1915-18 1940-45, solo una parte dei nomi dei Caduti 1940-45, a causa della parziale distruzione dall'alluvione del 19 giugno 1996.