STAZZEMA. In anticipo di due giorni, al circolo Ricreativo di Levigliani, accolti da Emiliano Babboni in rappresentanza di tutte le realtà associative del paese, un nutrito gruppo di persone ha preso parte all’evento promosso dall’assessore Anna Guidi. Lo scopo parlare della Toscana e dei motivi per i quali è stata scelta la data del 30 novembre per indire la festa. L’attenzione è stata portata sulla abolizione della pena di morte e della tortura che fu sancita il 30 novembre 1786 per volontà del Granduca Pietro Leopoldo. L’incontro ha avuto inizio con la lettura di pagine scelte da “La lunga vita di Marianna Ucrìa” di Dacia Maraini da parte di Gionata Grassi.
Il pubblico ha ascoltato in silenzio la cronaca dell’esecuzione a morte di un giovane brigante nella Sicilia di fine Settecento. Giannarelli Paolo ha contestualizzato la decisione del Granduca con precisi riferimenti storici tracciando un quadro della formazione della Toscana. Ha infine condiviso l’esperienza maturata come assessore regionale toccando un ampio ventaglio di tematiche fra le quali il rapporto Regione-comuni. Con la lettura di un brano di Dostoevskij, tratto da “L’idiota”, il dibattito si è di nuovo concentrato sulla pena di morte, sulle violenze e sulla carcerazione. In sala ad ambedue le letture è calato il silenzio. Dopo non sono mancate domande e riflessioni.
A rendere ancor più prezioso il pomeriggio toscano una piastrella decorata a mano sul tema “Regione” opera della cooperativa a CREA di Pontestazzemese. L’assessore Guidi ha più volte sottolineato che la pena capitale è ingiusta e un Paese che la prevede non può, a parer suo, definirsi civile.
Tanta partecipazione all’incontro a Levigliani sulla Festa della Toscana con l’ex assessore Regionale Paolo Giannarelli
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L’attenzione è stata portata sulla abolizione della pena di morte e della tortura che fu sancita il 30 novembre 1786 per volontà del Granduca Pietro Leopoldo.
Data:
29 Novembre 2024
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