Il cortometraggio sarà presentato domenica alle ore 16.30 a Terrinca, la frazione dove sono state girate le immagini. È un’iniziativa del Circolo “Le Tanacce” curata dal vicepresidente Roberto Bazzichi, con la collaborazione del professore Lorenzo Marcuccetti che ha scritto la sceneggiatura e del video maker Niccolò Signorini
STAZZEMA. Un video di circa mezz’ora, una sorta di documentario, che evidenzia l’importanza che il castagno ha avuto da secoli per il territorio dell’Alta Versilia. E’ quanto racconta il cortometraggio “La coltura del castagno – una storia millenaria” attraverso le immagini dei mestieri che erano legati a questo magnifico albero, dalla falegnameria e all’alimentazione. Il filmato è stato curato da Roberto Bazzichi con il patrocinio del Circolo “Le Tanacce” di Terrinca, di cui è vicepresidente, del Comune di Stazzema e del Parco regionale delle Alpi Apuane.
Il cortometraggio, girato nei mesi scorsi, si concentra sulla filiera della castagna e dei castagneti. Per molti è oggi conosciuta solo come pianta da frutto, per la rinomata farina gialla di castagne, ma decenni fa fu anche materia prima fondamentale per la realizzazione delle abitazione, perché utilizzata come base strutturale per le costruzioni, oltre che per creare attrezzi da lavoro. Nel video poi ci sono immagini dell’essiccazione delle castagne nei due metati (essiccatoi) che si trovano nella periferia del borgo di Terrinca, uno in località Vergaia e l’altro poco prima di Pian di Lago.
“Abbiamo ricreato gli ambienti naturali per le scenografie – spiega Roberto Bazzichi – come la preparazione dei terreni, la raccolta, la macinatura, la spulatura, e siamo andati nei metati e nei mulini, facendo poi un racconto che parte da lontano e arriva fino ai giorni nostri, dove per fortuna ci sono ancora persone che portano avanti questa tradizione. Ho anche trovato un documento storico del 740 dopo Cristo (il periodo dei Longobardi, e che lo lega al primo documento storico che testimonia la presenza di Tassilone il Longobardo a Terrinca) nel quale si cita per la prima volta delle terre della Lucchesia in cui già il castagno era utilizzato come una risorsa. L’intento di questo progetto sarà poi quello di promuovere questa tradizione, attraverso il filmato, a livello didattico nelle scuole della Versilia”.