STAZZEMA. Il 30 novembre 1786 il granduca Pietro Leopoldo abolì la pena di morte facendo proprie, in parte, le istanze di Cesare Beccaria. Non soppresse però i lavori forzati e dopo due anni, purtroppo, la pena capitale fu ripristinata. Tuttavia la Toscana fu il primo Stato a dare un segnale di civiltà in tema di condanna a morte. Così l’amministrazione comunale di Stazzema ha deciso di ricordare questo spaccato storico, che dà anche le radici all’istituzione della Festa della Toscana, con un incontro tematico.
Il prof. Paolo Giannarelli, ex assessore della Regione Toscana, giovedì prossimo 28 novembre, alle ore 17.30, al circolo ricreativo di Levigliani, parlerà di questo argomento e della istituzione regione come organo di governo del territorio locale, mettendo a fuoco in particolare quello della Toscana, che ha anche amministrato in giunta. L’assessora alla cultura e alla pubblica istruzione Anna Guidi introdurrà la conferenza e farà da moderatrice del dibattito. «La battaglia per la abolizione della pena di morte in tutti i Paesi e a tutte le latitudini, è una battaglia di civiltà – commenta l’assessora Anna Guidi -. Parafrasando Beccaria: non è necessaria e non è utile. E lo stato si fa omicida quando la commina. Il discorso sulle pene e sulla detenzione merita grande attenzione. I suicidi in carcere sono il campanello di allarme di situazioni al limite».
Festa della Toscana: il professore Paolo Giannarelli parlerà della pena di morte e della Regione come istituzione di governo
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L'ex assessore della Regione Toscana al circolo ricreativo di Levigliani parlerà dell'abolizione della pena di morte e della istituzione Regione come organo di governo del territorio locale
Data:
21 Novembre 2024
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